Orsatti denuncia: «Noi ciechi non possiamo votare»

Articolo uscito oggi su La Provincia di Como

ALBIOLO

«Noi ciechi non possiamo votare»

Nel giorno delle elezioni e del referendum 2022, arriva perentoria la denuncia di Ada

Orsatti, albiolese presidente dell’Associazione

Italiana Lotta Abusi .

Nonostante gli anni di battaglie alle spalle, anche in questa tornata non e stata introdotta nessuna novità per permettere alle persone non vedenti di esprimere la propria preferenza con facilità e nel rispetto della privacy. «Siamo convinti che l’esercizio del voto sia un diritto di tutti dichiara << Le schede, di cinque colori diversi, con buona pace dei daltonici, vengono consegnate ripiegate. Una volta in cabina bisogna aprirle, leggere un quesito molto tecnico e decidere dove porre la crocetta, dopodiché, con manualità, dedicarsi all’origami prima di consegnare la scheda al presidente di seggio».

«Una persona cieca o ipovedente non riesce a fare tutto questo. Deve farsi , accompagnare in cabina, con i problemi che ne derivano». Uno di questi e senza dubbio la privaci , che viene meno nel momento in cui si è costretti a farsi aiutare alle urne. Nella migliore delle ipotesi, a entrare nel seggio con la persona non vedente è un familiare, ma potrebbe anche non essere cosi.

Per questo motivo, Ada Orsatti prova a far sentire la propria voce e quella di tutte le persone con la sua stessa disabilità

In italia non è ammesso il voto per corrispondenza e nel caso del referendum, neppure quello elettronico. Io stessa, nelle scorse tornate, mi era prodigata per regolamentare l’utilizzo del Tanlet, scrivendo al Parlamento. Tuttavia anche in questo caso,non era stato inserito il voice over,quindi per i non vedenti cambiava poco>>. Dunque l’appello << Il sistema elettorale italiano, è pieno di bachi per le persone con disabilità. Conclude – è necessario fare una riflessione e lavorare per cambiare le cose. Al momento i ciechi preferiscono andare al mare, piuttosto c he affrontare tutte le barriere del voto>>. Speriamo quantomeno che gli stabilimenti balneari siano facilmente accessibili>>. Conclude la Presidente dell.Associazione Italiana Lotta Abusi.

Simone Dalla Francesca