Un prete eroe

Don Roberto Malgesini è morto per mano di un uomo che cercava d’aiutare, un tunisino con turbe psichiche abituato a vivere per strada, senza fissa dimora.

La stessa strada dove il sacerdote distribuiva colazioni ai senzatetto e agli emarginati.
Ultimo fra gli ultimi, ha dato se stesso con i gesti del quotidiano, spezzando il pane per gli altri.

Per questo usare la morte di don Roberto come argomento di propaganda è riprovevole, ingiusto e malsano.

Non c’entrano il razzismo o i malumori di pancia, legati alle generalità dell’assassino, facile cavalcare l’onda del risentimento.

Quest’uomo, questo prete ha dato la vita per un ideale più grande che non è solo un’idea d’integrazione possibile, ma è nei fatti la realizzazione di un credo profondo, merita non solo stima, ma rispetto nella memoria.