Il giorno del ricordo
E’il giorno del ricordo.
La storia è come un viaggio all’insegna della verità storica. La perdita di tutto, la lontananza dai luoghi familiari e amati. Mentre i muscoli della storia si distendono, intravedo semi lenti, privi degli organi per odiare, statue soggette a venerazione già in vita. Capire di nuovo e’divorare. Vedere, vedere con precisione perché si è sempre guardato alle strade facili come a luoghi pericolosi. Certi segreti e’inutile nasconderli, vanno pronunciati in una lingua straniera. Meglio ancora in una lingua inventata, se si è in grado.
Come lettere che si trovano nel cassetto della credenza e improvvisamente prendono fiato. Alcune constano di una frase sola, si allungano nel tempo. Germogliano confini due-tre curve, un castello faticosamente costruito. Nulla costringe più a tacere. Non esiste una chiave per certe stanze. Chiuderci in camera e’tra le poche immagini di paradiso che possiamo figurarci…al limite della sopportazione, nello spazio siderale dell inaccettabile!Nonostante gli sforzi carnali, tutto ad un certo punto diventa necessario, oltre i sacrifici fatti volentieri. Testimonianze di esuli istriani.
A volte meglio non dire niente, un agglomerato di tessuti vecchio di mille anni, con una borsa di tela tenuta assieme con uno spago. Un tutto che somma delle parti e’la tua voce:bocca di nonno, orecchie di nonna, fronte di mamma, naso di papà!