E donna sia…
Oggi si festeggia la giornata internazionale dei diritti della donna, sia per ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche, sia per non dimenticare soprusi e discriminazioni che ancora oggi avvengono nel mondo.
L’emancipazione femminile ha rappresentato, negli ultimi secoli, la ricerca di un’uguaglianza formale e sostanziale tra la donna e l’uomo, in molte realtà la disparità di genere rimane, pensiamo ad esempio ai salari a parità di prestazioni.
Fino a poco più di un secolo fa, in Italia e in molti altri regimi liberali, ai cittadini di sesso femminile non era consentito votare, le donne sposate non erano libere di disporre del denaro che guadagnavano con il proprio lavoro e non potevano promuovere un’azione legale.
Da oltre un secolo l’8 marzo è un giorno speciale per le donne motivo di riflessione, di coesione e di festa.
Le origini della festa della donna vengono tradizionalmente legate all’incendio di una fabbrica di camicie Cotton avvenuto nel 1908 a New York, durante il quale persero la vita moltissime operaie. Leggenda narra che accanto alla fabbrica andata in fiamme ci fosse proprio un albero di mimose: questo il motivo per cui la pianta è stata poi scelta come simbolo ufficiale della festa dedicata alle donne.
In Italia, sono state le femministe ex-partigiane Rita Montagna e Teresa Mattei ad averle regalate per prime alla Festa della donna, anche se già secoli e secoli prima gli Indiani d’America avevano dato dei profondi significati simbolici all’iconico fiore giallo.
Sara Zanon