Come glielo spieghi ad un bambino che e’nato dalla parte sbagliata del mare?
IMMIGRAZIONE CHE FARE?
L’Italia fatica a capire che affrontare il tema dell’integrazione o dell’interazione culturale è decisivo per mantenere la coesione sociale.
Nel processo di integrazione non solo chi emigra sente la propria identità messa in pericolo, ma anche la comunità che ospita, pur se in misura diversa, può sentirsi minacciata nell’identità culturale, nella purezza della lingua e nelle proprie convinzioni.
Le politiche di immigrazione potranno dunque subire importanti trasformazioni nel prossimo futuro, in direzione di una maggiore selettività e qualificazione dei migranti ammessi nel nostro paese.
Si pensi all’evolversi del dibattito e delle proposte intorno all’estensione agli immigrati regolari del diritto di voto.
Chi non ha la cittadinanza formale, infatti, come molti immigrati, spesso non ha diritti politici (se in alcuni Stati europei può votare alle elezioni locali, non può farlo quasi mai in quelle nazionali).
In Italia si vive il paradosso per cui persone discendenti da cittadini italiani che hanno perso ogni contatto con l’Italia sono ammesse a esercitare il diritto di voto alle elezioni, mentre stranieri che contribuiscono al sistema previdenziale e fiscale italiano sono esclusi dalle consultazioni elettorali.
Esiste l’illusione che norme che escludono dal godimento di diritti possono anche svolgere una funzione di “freno”se non di “blocco”dell’immigrazione.
I flussi migratori continuano e continueranno
La relazione tra flussi di immigrazione, che generano un aumento dell’offerta di lavoro (e della partecipazione nel mercato del lavoro), e crescita economica del paese di destinazione è stato ampiamente analizzato dalla teoria economica. I modelli teorici sviluppati vanno da modelli statici di tipo neo-classico (che si concentrano principalmente sugli effetti di breve periodo) a modelli neo- classici di crescita, fino a modelli di crescita endogena.
L’Italia cresce economicamente? Quali sono le conseguenze di fenomeni migratori internazionali?
Da più di vent’anni l’Italia si confronta con il fenomeno delle migrazioni internazionali, ma è soprattutto nell’ultimo biennio che la nostra penisola è diventata, tra i Paesi europei, il luogo di primo approdo per tante persone che fuggono dalla guerra, dalle persecuzioni e dalla carestia.
L’analisi dei costi e benefici, o più precisamente del rapporto tra entrate e uscite del bilancio pubblico legate all’immigrazione è di per se’positiva.
Quale potenziale, anche tecnologico, è in atto con l’immigrazione?
È vero però che gli strumenti digitali possono aiutare quelle centinaia di migliaia di persone impegnate nel tentativo di riscrivere il proprio futuro: l’istruzione.
Uno dei progetti più validi ha introdotto con successo l’uso integrato delle nuove tecnologie nei programmi di alfabetizzazione per cittadini stranieri: un hub formativo digitale, dove studenti italiani si fanno volontari per insegnare agli stranieri l’uso del computer, di internet, nonché lingua e cultura italiane.
Anche il potenziale innovativo e di sviluppo legato all’imprenditoria nata dall’immigrazione è spesso sottovalutato, ma molto importante per il nostro welfare.