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Ada Orsatti       Presidente

Serena Lanzoni           Vice Presidente

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Maria Calogera Schillaci   Consigliere

Antonella Scoca            Consigliere

Sergio Lanzoni            Consigliere

Agenzia Delle Entrate

IVA ridotta per le cessioni di veicoli ai disabili

Dall’Agenzia delle Entrate – 30 Maggio 2022 Ore 21:00

IVA ridotta per le cessioni di veicoli ai disabili: quali documenti presentare :

– Per poter usufruire dell’aliquota IVA ridotta, il soggetto disabile deve presentare l’atto notorio o la dichiarazione di responsabilità attestante che nel quadriennio anteriore non si è fruito della stessa agevolazione e copia semplice della patente posseduta, ove essa contenga l’indicazione di adattamenti, anche di serie, per il veicolo agevolabile da condurre, prescritti dalle Commissioni mediche locali. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 313 del 30 maggio 2022.

Con la risposta a interpello n. 313 del 30 maggio 2022, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito come usufruire dell’IVA agevolata per le cessioni di veicoli ai disabili.

L’art. 1, legge n. 97/1986 ha introdotto un’aliquota IVA ridotta per le cessioni o importazioni di veicoli ai disabili in condizioni di ridotte o impedite capacità motorie, anche prodotti in serie, in funzione delle limitazioni fisiche.

Tale agevolazione, inizialmente prevista per i soli disabili muniti di patente speciale, è stata estesa (dall’art. 8, comma 3, legge n. 449/1997) ai medesimi soggetti di cui all’art. 3, legge n. 104/1992, con ridotte o impedite capacità motorie permanenti, ancorché non muniti di patente speciale e ai familiari di cui essi risultino fiscalmente a carico.

Con l’art. 50, comma 1, legge n. 342/2000, l’agevolazione è stata trasfusa nel n. 31) della Tabella A, parte II, allegata al D.P.R. n. 633/1972, così come modificata da ultimo dall’art. 53-bis, D.L. n. 124/2019, che prevede l’aliquota IVA agevolata del 4% per le cessioni di motoveicoli di cui all’art. 53, comma 1, lettere b), c) ed f), D.Lgs. n. 285/1992, nonché autoveicoli di cui all’art. 54, comma 1, lettere a), c) ed f), dello stesso decreto, di cilindrata fino a 2.000 centimetri cubici se con motore a benzina o ibrido, a 2.800 centimetri cubici se con motore diesel o ibrido, e di potenza non superiore a 150 kW se con motore elettrico, anche prodotti in serie, adattati per la locomozione dei soggetti di cui all’art. 3, legge n. 104/1992, con ridotte o impedite capacità motorie permanenti, ceduti ai detti soggetti o ai familiari di cui essi sono fiscalmente a carico, nonché le prestazioni rese dalle officine per adattare i veicoli, anche non nuovi di fabbrica, compresi i relativi accessori e strumenti necessari per l’adattamento, effettuate nei confronti dei soggetti medesimi; autoveicoli di cui all’art. 54, comma 1, lettere a), c) ed f), D.Lgs. n. 285/1992, di cilindrata fino a 2.000 centimetri cubici se con motore a benzina o ibrido, a 2.800 centimetri cubici se con motore diesel o ibrido, e di potenza non superiore a 150 kW se con motore elettrico, ceduti a soggetti non vedenti e a soggetti sordomuti, ovvero ai familiari di cui essi sono fiscalmente a carico.

L’art. 30, comma 7, legge n. 388/2000 ha ulteriormente ampliato la platea dei beneficiari, inserendo tra questi anche gli invalidi con grave limitazione della capacità di deambulazione o affetti da pluriamputazioni, a prescindere dall’adattamento del veicolo.

Per quanto concerne i soggetti titolari di patente speciale per ridotte o impedite capacità motorie, le procedure per l’applicazione dell’aliquota ridotta sono disciplinate dal D.M. 16 maggio 1986. Ai sensi dell’art. 1, il beneficiario, per ottenere l’applicazione dell’IVA ridotta, deve produrre al cedente, all’atto della cessione, la documentazione attestante il diritto all’agevolazione, precisamente:

– fotocopia della patente di guida;

– certificato rilasciato da una delle commissioni mediche provinciali, attestante le ridotte o impedite capacità motorie, ovvero copia del predetto certificato rilasciato in occasione del conseguimento o della conferma di validità della patente di guida;

– atto notorio attestante che nel quadriennio anteriore alla data di acquisto del veicolo non è stato effettuato acquisto o importazione di veicolo con applicazione dell’aliquota agevolata e, nel caso di cancellazione, nel predetto periodo, dal pubblico registro automobilistico, certificato rilasciato dal detto ente.

Con l’approvazione del D.M. 13 gennaio 2022, con decorrenza 29 gennaio 2022, è stato modificato l’art. 1, D.M. 16 maggio 1986.

In particolare, la nuova disposizione agevola le procedure di accesso all’aliquota IVA ridotta per le persone con disabilità che siano titolari di patente speciale con obbligo di adattamenti alla guida. Infatti, prima dell’entrata in vigore della norma in esame, tali soggetti dovevano presentare sia la patente di guida, da cui risultasse l’obbligo di adattamenti, sia un verbale di invalidità o di handicap, in cui fosse evidenziata la natura motoria della menomazione.

La disposizione in vigore dal 29 gennaio 2022 semplifica il procedimento, prevedendo che, ai fini dell’applicazione dell’aliquota IVA agevolata alla cessione del veicolo, per i disabili ivi indicati sia sufficiente la presentazione della patente di guida recante l’indicazione degli adattamenti al veicolo.

Ne consegue che i documenti che il soggetto disabile deve presentare per l’ottenimento dell’aliquota IVA ridotta sono:

– l’atto notorio o la dichiarazione di responsabilità attestante che nel quadriennio anteriore non si è fruito della stessa agevolazione;

– copia semplice della patente posseduta, ove essa contenga l’indicazione di adattamenti, anche di serie, per il veicolo agevolabile da condurre, prescritti dalle commissioni mediche locali.

Intervista a Luca Tocchetti – Referente Territoriale Aila Lecco

In data 06 05 2021, mi è pervenuta la richiesta dalla direzione regionale dell’agenzia entrate della Lombardia per un’intervista, a seguito di un piano di lavoro che, ho ideato negli ultimi 3 mesi, con l’ausilio ed appoggio dei colleghi: dott.  Marino Demetrio e dott.sa  Larusso Antonietta, non chè dell’approvazione in sede di direzione del direttore provinciale di Lecco, dot. Valente Stefano. Io, ho accettato questa intervista, che in data odierna ha prodotto un articolo pubblicato sulle pagine interne di intrenet, dell’agenzia entrate italiana. La dott.sa Ogliari Sonia è stata colei che mi ha intervistato.  Ciò è accaduto a seguito di una segnalazione pervenuta alla direzione regionale di tale piano di lavoro. La stessa ha ritenuto, conseguentemente  di produrre un’articolo. Così, si sono svolti i fatti in ordine cronologico.

Luca Tocchetti

Ci possono essere delle svolte anche dopo così tanti anni
Scritto da Sonia Ogliari 14/05/2021
La storia di Luca, collega di Lecco
Negli ultimi tempi il nostro modo di lavorare, complice o per colpa della pandemia, si è
completamente trasformato, un po’ per tutti.
Ma oggi vi vogliamo raccontare una storia “speciale”, un po’ fuori dal coro, che
riguarda il nostro collega di Lecco, Luca. Una storia particolare perché Luca è non
vedente e in seguito alla pandemia, come molti di noi, si è ritrovato dall’oggi al
domani a casa, ma con delle complessità specifiche da affrontare . Questo tempo lo
ha aiutato a ritrovare nuove energie e, anche grazie al supporto di molti colleghi, è
riuscito a rimettersi in gioco, nonostante sia da 28 anni nell’Amministrazione
finanziaria. Periodo lungo e comunque caratterizzato da non poche difficoltà.
Ma cosa è cambiato in questi mesi?
Luca, sperando di poter aiutare altri funzionari nella sua situazione, racconta di come sia
stato importante per lui aver maturato la consapevolezza di avere delle potenzialità. La
digitalizzazione prima e il Covid poi hanno messo in crisi il modello tradizionale
dell’attività del centralinista, che Luca svolgeva da sempre. La risposta più immediata
poteva essere quella di demotivarsi e, invece, Luca ha sfruttato questo tempo proprio
per reinventarsi e reinventare un lavoro più adatto ai tempi e alle necessità degli altri
colleghi.
Così ha proposto al suo Direttore un piano di lavoro che prevedesse un suo ruolo più
specifico, non solo nello smistare le chiamate che arrivavano al centralino, ma nello
svolgere un vero e proprio supporto agli altri.
Grazie a Demetrio e Antonietta, due colleghi dello staff, e tutto il personale del Front
Office, sta acquisendo competenze anche tecniche che lo aiutano a intercettare le
richieste specifiche dei contribuenti per poi elaborare una scheda dettagliata sulla
richiesta da smistare all’ufficio competente. “In questo modo” dice Luca “i colleghi​
hanno già tutti gli elementi per fornire l’assistenza specifica richiesta. Chiedo poi
sempre un feedback sul mio lavoro così da poter affinare la tecnica”. E non è solo
questo, “grazie alla formazione potrò spero tra non molto anche io fornire un’assistenza
su temi specifici; lo Staff mi ha anche spronato a raccogliere le casistiche più frequenti
di richieste di assistenza così da poter valutare ambiti più problematici e pianificare
misure di intervento.”
E Luca va anche oltre sottolineando come i non vedenti possono dare un supporto
spesso più profondo e concreto , basti pensare ai Tribunali dove un non vedente
potrebbe essere impiegato nei banchi di regia che gestiscono le registrazioni: “Io sono
un fonico per passione e so benissimo quanto il nostro orecchio sia fine e una volta
appreso dove sono i tasti il gioco è fatto”.
In chiusura Luca ci tiene a dire che “tutto ciò è stato possibile grazie al confronto e al
supporto dei colleghi che hanno creduto in me, come Demetrio e Antonietta, e del
Direttore provinciale Stefano, che mi ha spronato, e che continuano a stimolarmi
affinché intraprenda nuove strade ed integrarmi sempre di più come un elemento
fondamentale della DP. Ci tengo anche a ringraziare i miei genitori che mi hanno
cresciuto così tenace”. Inoltre Luca sottolinea le opportunità di collaborazione con
l’Aila, l’associazione di cui è referente per la provincia di Lecco, anche per organizzare
dei corsi per non vedenti.
Gli insegnamenti che possiamo tirare fuori da questa storia sono tanti… la chiacchierata
con Luca per me è stata una sferzata di energia nel riconoscere che cosa può venire fuori
dalle difficoltà (e poi valutiamo quali sono le difficoltà vere), quanto può contare la
squadra giusta, ma, soprattutto, quanta dignità e passione Luca mette nelle cose che fa
senza risparmiarsi
Sonia Ogliari
Negli ultimi tempi il nostro modo di lavorare, complice o per colpa della pandemia, si è
completamente trasformato, un po’ per tutti.
Ma oggi vi vogliamo raccontare una storia “speciale”, un po’ fuori dal coro, che
riguarda il nostro collega di Lecco, Luca. Una storia particolare perché Luca è non
vedente e in seguito alla pandemia, come molti di noi, si è ritrovato dall’oggi al domani
a casa, ma con delle complessità specifiche da affrontare. Questo tempo lo ha aiutato a
ritrovare nuove energie e, anche grazie al supporto di molti colleghi, è riuscito a
rimettersi in gioco, nonostante sia da 28 anni nell’Amministrazione finanziaria. Periodo
lungo e comunque caratterizzato da non poche difficoltà.
Ma cosa è cambiato in questi mesi?
Luca, sperando di poter aiutare altri funzionari nella sua situazione, racconta di come sia
stato importante per lui aver maturato la consapevolezza di avere delle potenzialità. La
digitalizzazione prima e il Covid poi hanno messo in crisi il modello tradizionale
dell’attività del centralinista, che Luca svolgeva da sempre. La risposta più immediata
poteva essere quella di demotivarsi e, invece, Luca ha sfruttato questo tempo proprio
per reinventarsi e reinventare un lavoro più adatto ai tempi e alle necessità degli altri
colleghi.​