Giustizia terrena
La querela dei familiari delle vittime di Covid che avevano i loro cari nelle tristemente note bare sui camion di Bergamo in una notte di marzo del 2020, nei confronti del giornalista di “Libero” Tommaso Montesano, e’stata collettiva. L’indignazione unanime da parte del sindaco Gori e dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia.
L’attacco alla memoria era stato scritto dallo stesso Montesano in un tweet negazionista nel quale si affermava che le bare erano “un depistaggio come le Br”.
L’atto giuridico contro tale affermazione è stato formulato per”vilipendio contro la pietà dei defunti” e “diffamazione aggravata” per quello
che viene definito “un altro pezzo di dignità tolta ai famliliari delle vittime”.
Quei corpi metaforicamente accatastati come pire da bruciare, prive della dignità della sepoltura e di quella “corrispondenza d’amorosi sensi” di foscoliana memoria, ci hanno nuovamente risuonato, chiedendoci giustizia anche oltre la morte .
Prerogativa di ogni giudice è far scendere la legge nata nel diritto. Questo è nobile oltre che assoluta necessità. Questo senza implicare in alcun modo che la legge umana non vada applicata. Quello resta imprescindibile.
È la danza delle responsabilità a cui nessuno sfugge e a cui ciascuno risponde. Sono azione e conseguenza.
Sara Zanon