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Sergio Lanzoni            Consigliere

pace

27 gennaio Giornata della Memoria… senza memoria

27 gennaio giornata della memoria, ma è vera memoria? Già perché ricordare i campi di sterminio, le atrocità della guerra e i milioni di morti significa avere capito gli errori del passato, avere a cuore la dignità e la vita di ogni singola persona, impegnarsi affinché quei tragici avvenimenti non avvengano più.

Ebbene abbiamo la dimostrazione che la memoria, quella memoria non c’è se non soltanto in apparenza, nel riproporre un film sull’olocausto, qualche articolo… ma è solo superficie!

Se veramente ci fosse quella memoria allora non saremmo mai arrivati a vedere la sanguinosa guerra tra Russia e l’Ucraina e decine di altri conflitti in tutto il mondo di cui nemmeno si parla.

Mai mi sono sentita così lontano dalla politica europea! E sì che io coi fondi europei ci lavoro tutti i giorni e ricordo bene con quanta ammirazione avevo studiato da bambina la visione degli intellettuali fondatori di quella che sarebbe diventata la Comunità Europea: questo consorzio di paesi avrebbe dovuto essere uno strumento di reazione alla seconda guerra mondiale, mettendo assieme popoli che avevano lottato l’uno contro l’altro per secoli e conducendo finalmente assieme una politica economica dell’interesse di tutti i cittadini.

 Ma dov’è quella politica ispirata alla pace oggi? L’Europa non è stato in grado di cogliere i tanti segnali premonitori del conflitto in Ucraina legati ad un territorio conteso da anni, e oggi, a distanza da un anno dallo scoppio della guerra, i nostri governanti sono solo in grado di agevolare la consegna di armamenti per garantire la continuità di uno scontro che fa sempre più morti, distruzione e rovina.

No! Questa non è l’Europa a cui appartengo e che mi appartiene, questo è l’Europa degli affaristi, dei grandi interessi industriali europei ed oltreoceano. 

E se si apprezza l’impegno di una ragazza che si è abbattuta per l’ambiente ancora di più dovremmo avere il coraggio e la determinazione per opporci tutti assieme a questa politica belligerante, dovremmo chiedere tutti assieme che si obblighino i due contendenti ad un dialogo, che è ancora possibile ma che non si vuole in alcun modo raggiungere né tantomeno agevolare.

 No, non c’è memoria oggi.

Errare humanum est sed perseverare diabolicum Cicerone

27 gennaio Giorno della Memoria… o forse no

Il Giorno della Memoria ricorda la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz avvenuta il 27 gennaio 1945 da parte delle truppe dell’Armata Rossa e la fine dell’Olocausto.

Da quando nel 2005 le Nazioni Unite istituirono formalmente tale giornata ci siamo abituati attorno al 27 gennaio a vedere spot, manifesti, mostre ispirate a tale ricorrenza.

Ma cosa significa davvero “Giornata della memoria”? Che cosa ci ha concretamente insegnato un dramma che ha portato alla morte di milioni di persone incitando alla violenza e ad una presunta superiorità di razza?

Non basta mettere qualche post sul proprio profilo fb se poi si aggredisce il proprio vicino di casa, non ha senso proporre nelle scuole la visione del film Schindler List se poi si fa finta di non vedere casi di bullismo…

Non ha nemmeno alcun valore il fatto che il nostro Stato finanzi spot pubblicitari per rammentare la ricorrenza del 27 gennaio se poi si assecondano gli Stati Uniti che da settimane minacciano la Russia con la scusa di voler “difendere l’Ucraina”.

I meno ingenui sanno bene che la situazione in tale zona è ben più complessa e riguarda prettamente ambiti economici e di predominanza politica non certo di tutela verso una popolazione ucraina esasperata da tempo da un presidente accentratore e da un’amministrazione pubblica corrotta a tutti i livelli.

Avrebbe piuttosto senso rammentare al nostro Paese e a tutti gli stessi membri dell’ONU uno degli obiettivi riportati nel proprio statuto: “il mantenimento della pace e della sicurezza mondiale, lo sviluppo di relazioni amichevoli tra le nazioni, il perseguimento di una cooperazione internazionale e il favorire l’armonizzazione delle varie azioni compiute a questi scopi dai suoi membri”.

E ciascuno deve fare la propria parte…

Avere memoria per noi cittadini significa dimostrarlo tutti i giorni, con i propri gesti, scegliendo di non far finta di non vedere i torti e gli abusi subiti da altri.

Avere memoria per lo stato italiano significa avere compreso che l’aggressione verbale e militare verso un’altra nazione può portare solo all’incitamento all’odio e alla violenza e bisogna invece avere la capacità politica di mettersi ad un tavolo e promuovere il dialogo, individuando i valori comuni, le speranze di pace condivise dai popoli di tutto il mondo.

Bisogna avere memoria del passato perché la sofferenza di milioni di uomini e donne non sia stata vana, per non cadere più nel vortice della violenza, per coltivare ogni giorno il coraggio di cambiare il mondo e in meglio.

“Il passato non si cambia, ma se si cambia il presente si finisce per cambiare anche il futuro.”

Jean-Paul Malfatti, Poeta contemporaneo italo-americano