RICOVERI E RETTE

NON SI PUÒ DIMETTERE SE IL COMUNE NON VUOLE INTEGRARE LA RETTA

Grazie Giudice Tutelare

VI espongo un caso… non raro…

Un inserimento di una persona disabile in una struttura riabilitativa idonea e gradita rischiava di venire interrotto da quando l’utente tramite il suo amministratore di sostegno aveva “preteso ” di pagare la retta secondo ISEE, come stabilito dalla legge, ma in disaccordo con il Comune obbligato ad integrarla.

I servizi sociosanitari scrivevano al Giudice Tutelare e questi convocava le parti dopo 20 giorni. Nel frattempo però gli stessi servizi non concedevano ulteriore proroga al termine di scadenza del progetto riabilitativo adducendo che il posto era destinato ad altro utente in lista di attesa.

Disponevano le dimissioni per il terzo giorno successivo.

L’amministratore di sostegno nonostante i tempi stretti, si è rivolto al Giudice Tutelare che tempestivamente ha emesso il decreto- seguente:

Il giudice tutelare

Vista la relazione urgente dell’A.d.s., osserva che la prestazione erogata dalla struttura in regime di convenzione è un complesso integrato di interventi a carattere sanitario e assistenziale che trova disciplina in norme di diritto pubblico.

L’accesso a tali prestazioni è regolato da principi di universalità, uguaglianza ed equità.

L’utente che versa in condizioni di non autosufficienza e che non può essere assistito a domicilio ha diritto di scegliere il luogo appropriato nell’ambito delle diverse opzioni offerte dal SSN.

La durata della prestazione è strettamente connessa al perdurare delle condizioni di bisogno e non può essere condizionata da questioni economiche.

Poiché è sorto contrasto sulla dimissibilità dell’ospite ogni decisione potrà essere adottata solo all’esito dell’udienza prossima fissata per il ……………. alla quale è invitato anche un referente del Comune di ….

Si comunichi all’A.d.s. e al Comune.

All’opposizione alle dimissioni da parte dell’ads allegando il decreto del G. T, i Servizi socio sanitari hanno risposto che “fortunatamente si era liberato un posto” e potevano continuare ad ospitare l’utente. Sollecitavano comunque a trovare un accordo con il comune (ammissione che il problema era la retta?)

Possiamo solo dire : Grazie Giudice Tutelare!

Siamo fortunati ad averla nel Tribunale di Treviso.

Ho voluto esporre questo fatto per incoraggiare ad esigere sempre il rispetto del diritto della persona alle cure di cui ha bisogno, indipendentemente dall’aspetto economico.

Pagare la retta entro i limiti dell’isee è un diritto strettamente connesso e va rispettato. Non si possono minacciare e perfino attuare, con sotterfugi, le dimissioni!